Nata a Gorizia il 16/12/1987 e residente a Staranzano (Go), in Piazza Donatori di Sangue 37. La sua passione per l’arte e per il disegno in particolare è stata sempre parte di lei, tanto che da quando ha memoria è sempre stata con “la matita in mano”; passione che ha approfondito poi frequentando l’Istituto Statale d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia, diplomandosi nel 2006. Dopo uno stop artistico di diversi anni nell’ ottobre 2023 si è iscritta ad un corso di disegno a matita, “Il volto”, presso le “Belle Arti Meraviglia” di Ronchi dei Legionari, diretto dalla bravissima insegnate ed artista, Elisa Succi. Tecnicamente lavora con pastello secco, carboncino e matita su carta trattata “postal mat” o “valvet”.
A maggio 2025 ha poi frequentato a Treviso un workshop con l’artista spagnolo Vicente Romero Redondo.
Nel corso del 2024 ha allestito due mostre personali, a San Pier d’Isonzo nella Sala Consiliare e a Staranzano presso la locale Pro Loco, con le presentazioni critiche di Daniela Magrin e di Elisa Succi, ottenendo un lusinghiero successo.
Le note biografiche della Fabris, già studentessa del leggendario 'Max Fabiani' di Gorizia, riportano una frase in cui afferma di ricordare se stessa 'sempre con la matita in mano', da cui si evince la probabile predestinazione dettata da una tendenza innata ad indagare le linee, i 'contorni umani' dell'esistenza. Infatti, mai come in questo caso, è opportuno evidenziare un talento incontrovertibile e quella passione febbrile per il disegno che, nel suo rappresentare la diretta emanazione di un'idea, è il punto di partenza sia delle arti figurative che di quelle plastiche. Nella fattispecie, per la Fabris l'eccellente padronanza tecnica del disegno – unitamente ad un attento studio delle fisionomie – è strumento per indagare quelle verità dell'esistenza che si rivelano dentro gli occhi dei suoi personaggi, nelle rughe severe dei visi così come nelle guance levigate che profumano di gioventù. I suoi volti, partoriti da una sensibilità muliebre che agisce nel profondo, sono attraversati da stati d'animo e piani della Coscienza che, nella propria manifestazione espressiva, facilmente riconosciamo come appartenenti a noi stessi, a quel vissuto che ci portiamo dentro. Ritratti a pastello secco o carboncino che sono specchi eloquenti di ciò che in fondo siamo, sia nella Virtù che nell'imperfezione. Vi leggiamo l'orgoglio, la tristezza, il compiacimento, la perplessità, il turbamento. E, in noi spettatori, si fa strada la sensazione che tutto accada proprio nell'istante in cui stiamo osservando quelle espressioni. In quell'attimo decisivo, quella determinata condizione dell'Anima si rivela per ciò che è, senza mistificazione alcuna, nel contesto di una riflessione sincera che fa cadere tutte le maschere della personalità. Nella scelta dei soggetti non vi è una preferenza marcatamente dichiarata. Tutte le età, fra illusione e disincanto, tempo passato e futuro possibile, sono motivo di curiosità. Il mistero della Vita si squaderna nei volti di tutta l'Umanità. Ogni fisionomia parla e convince. Le antiche filosofie ci hanno sempre insegnato che ognuno racchiude un frammento – piccolo o grande che sia – di quel Multiverso di cui siamo pervasi. E, in quel frammento, vi troviamo quell'Essenza che definiamo sacra. Con la Fabris non solo ci confrontiamo con la dimensione del tempo che corre, ma anche con la differenza tra sostanza e apparenza. E qui, i riferimenti sono più che mai espliciti. Le atmosfere chiaroscurali e le luci accese dentro le pupille sono l'ideale corollario del nostro sentire. I volti pensosi continuano a vibrare lungo tutte le linee e gli sfumati. La forza della Vita prosegue il suo cammino.
GIANCARLO BONOMO
Mostre personali
2024
Sala Consiliare, San Pier d’Isonzo (GO)
Sede della Pro Loco, Staranzano (GO)